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Pet therapy


La depressione è una malattia dello spirito che nasce dal mondo interiore del soggetto, spesso senza causa apparenti, che irrompe nella vita spezzandone le fondamenta, rendendo incerto tutto quello che fino a quel momento rappresentava la certezza.
Il depresso giace nel letto deprivato di ogni energia, privo di impulsi vitali, spoglio di desideri, i suoi meccanismi difensivi crollano e lasciano il posto all’angoscia.

I sintomi maggiormente diffusi sono: autodenigrazione, alterazione del tono dell’umore, visione negativa del futuro, disturbi del sonno come insonnia o ipersonnia, alterazioni dell’appetito, ansia quale espressione sovrastrutturale e dissimili manifestazioni psicosomatiche.
Numerose ricerche testimoniano come per i soggetti depressi la Pet Therapy sia uno strumento di intervento innovativo. Uno psichiatra infantile Boris Levinson nel 1953 osservò che, curando un bambino con tratti autistici, mettendolo a contatto con il suo cane, migliorava sia la sua spontaneità che la sua disponibilità all’interazione.

È stato visto che la relazione con un animale, sia esso cane, gatto, criceto, uccello, ecc, può aiutare il soggetto depresso a soddisfare il bisogno di affetto, di sicurezza, migliorando le sue relazioni interpersonali. In situazioni particolari di stress o di conflittualità l’animale può rappresentare un valido aiuto non solo per le persone depresse, ma anche per pazienti con problemi di comportamento sociale e di comunicazione.

L’atto di accarezzare viene visto come azione capace di produrre un più facile contatto fisico, quale schema comunicativo. Nel processo di guarigione l’animale diventa co-terapeuta, rivestendo il ruolo di mediatore emozionale e catalizzatore di processi socio- relazionali.

La convivenza con l’animale genera: un incremento del buon umore grazie alle emozioni positive che gli animali suscitano, il cervello produce endorfine, gli ormoni del buon umore, una maggiore reattività e socievolezza ed infine dà una ragione di vita al depresso in quanto lui capisce che l’animale dipende da lui. Pertanto la compagnia di un animale è uno strumento positivo per chiunque,in particolare nel caso di una persona depressa, a cui permette di acquisire autostima facendolo sentire meno solo.

Gli animali maggiormente coinvolti nella Pet Therapy sono cani, gatti, conigli, criceti, cavalli, pecore pesci e delfini. Fra tutti il cane ha con l’uomo un rapporto privilegiato sin dalla preistoria, anche il gatto è utilizzato per la sua indipendenza e facilità di accudimento. Nel 1961 la Pet Therapy è stata riconosciuta come tecnica d’intervento terapeutica, si avvale di protocolli che comprendono attività svolte con l’ausilio di animali. L’obiettivo primario è migliorare la qualità della vita del soggetto mediante un’azione di tipo educativo e/o ricreativo (per cui l’animale entra in contatto con il soggetto in alcuni ambienti specifici e per alcune ore al giorno).

Il passo successivo è la vera terapia, finalizzata a migliorare le condizioni di salute di un paziente, perseguendo specifici obiettivi, mediante il supporto che rafforza ed integra le eventuali terapie, portando ad un miglioramento della sfera cognitiva (memoria), comportamentale (rilassamento corporeo, acquisizioni di regole), psicosociale (miglioramento delle capacità relazionali, di interazione) e psicologica in senso stretto (incremento dell’autostima).

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