La solitudine dei numeri primi
È un romanzo scritto da Paolo Giordano, ambientato a Torino, tra gli anni ‘80 e gli anni 2000. Narra parallelamente le vite di due ragazzi, Alice e Mattia, che nel corso della loro infanzia, poi adolescenza, hanno dovuto affrontare vicende spesso dolorose.
Alice all’età di sette anni ebbe un grave incidente sugli sci, sport che praticava perché il padre aveva grandi aspettative per lei. In seguito a questa caduta Alice rimase zoppa.
Mattia, un bambino molto dotato dal punto di vista intellettivo, aveva una sorella gemella, di nome Michela, che però era affetta da ritardo mentale. Per Mattia questo rappresentò sempre un ostacolo in quanto il gruppo dei pari tendeva ad isolarlo. Finché un giorno Mattia ebbe la sua grossa opportunità, quella di partecipare alla festa di compleanno di un suo compagno di classe. Dato che quel giorno Mattia si trovava nel parco insieme alla sorella, pensò di poterla lasciare da sola. Al suo ritorno la sorella caduta nel fiume era annegata.
Anche il periodo dell’adolescenza non è stato semplice, Alice iniziò a soffrire di anoressia, perché il problema della zoppia le causava difficoltà di interazione con gli altri. Mattia era al margine, in uno stato limite bordeline, ed aveva una malsana attitudine: la tendenza all’autolesionismo. Mattia tagliandosi, pungendosi, sembrava trarne piacere, come se con la fuoriuscita del sangue spurgasse anche il suo senso di colpa e di inadeguatezza.
I due si conobbero attraverso amici in comune e strinsero subito un’amicizia particolare: ognuno dei due svolgeva la propria vita autonomamente, ma ogni volta tornavano a cercarsi. Nel frattempo Alice conobbe un medico con cui si sposò, mentre Mattia ottenne un prestigioso posto di lavoro in Scandinavia. I due si rincontrarono in un momento in cui Alice separata dal marito , cade in depressione.
In un ottica più psicologica sia Alice che Mattia sembrano presentare un irrigidimento dei meccanismi di difesa inadeguati, entrambi negano la loro problematica e vivono continuamente irrigiditi dal senso di colpa. Tra i due non riesce a nascere mai una storia d’amore, nonostante si cerchino senza mai valicare un certo confine, paralizzati dal disagio e dall’inadeguatezza. I due ragazzi sono paragonati a due numeri primi gemelli accomunati dalle stesse particolarità, ma tenuti lontani da un unico invalicabile ostacolo: la solitudine.
Il finale lascia intendere qualche speranza per entrambi di riprendersi la propria vita.
Aderisco al protocollo d’intesa sottoscritto in data 18 maggio 2009 tra il Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Consiglio Nazionale degli Psicologi per proporre un'offerta organica e qualificata di prestazioni psicologiche e psicoterapeutiche ai militari, in servizio e in congedo, ed ai loro familiari. Lo scopo è quello di rafforzare le attività di assistenza e protezione sociale realizzate dalla Guardia di Finanza. Le prestazioni che effettuo come psicologo psicoterapeuta convenzionato con la Guardia di Finanza avranno le stesse caratteristiche di quelle non in convenzione.